Architettura

La caratteristica peculiare di Castelvecchio, quale testimonianza assolutamente unica in un periodo della storia umana, si evidenzia nell'architettura dei fabbricati che compongono l'insediamento, detto appunto di Castelvecchio, realizzati in pieno Medioevo e rimasti integri grazie alla protezione plurisecolare di una fitta vegetazione boschiva. E' un'architettura inconfondibile, basata sul materiale da costruzione, sul metodo di lavorazione dello stesso materiale, sul posizionamento delle pietre e sull'affinità stilistica, pur con destinazioni diverse dei fabbricati e loro suddivisione in categorie.

Il materiale costantemente usato, nell'arco di alcuni secoli, è costituito da pietre di calcare cavernoso estratte da una cava locale, posta entro la cinta muraria nella parte orientale dell'insediamento.

Il metodo di lavorazione delle suddette pietre, iniziato negli anni intorno al Mille mediante una scalpellatura grossolana, si è perfezionato in breve tempo per l'uso di scalpelli dalle dimensioni modeste (rinvenuti nel corso delle indagini) che richiedevano un notevole tempo di esecuzione, ma davano alla pietra la voluta forma poligonale-quadrata senza danneggiarla.

Il posizionamento delle ripetute pietre di calcare cavernoso risponde ai criteri della cosiddetta "opera poligonale" (secondo l'antica tradizione romana) e, dopo la prima e la seconda "maniera", tipiche degli anni intorno al Mille, si affermano e si diffondono la terza e la quarta "maniera", presentando una muratura in ricorsi ben definiti, avvicinabili e spesso simili all'opera quadrata.

Per quanto riguarda la destinazione, una categoria numerosa è quella dei fabbricati di civile abitazione, con piano terra e primo piano. Due vani si trovavano al piano terra: uno con apertura verso l'esterno, uno senza apertura, né verso l'esterno, né di collegamento con l'altro vano, per cui vi si poteva accedere soltanto da una botola posta nel soffitto, comunicante con il primo piano, sempre di due vani, normalmente raggiungibile per mezzo di una scala esterna in pietra. Dei due vani al piano terra, quello con apertura verso l'esterno veniva usato come stalla per gli animali e quello con apertura nel soffitto come deposito per i viveri.

Una seconda categoria si riferisce ai fabbricati senza scala esterna in pietra, ma interna in legno. Per tali fabbricati vi era un vano o due vani al piano terra con apertura a livello strada e un vano o due vani al primo piano, talvolta anche al secondo piano, come è il caso del fabbricato con contrafforti, dal quale era possibile controllare chi entrava in Castelvecchio attraverso l'unico accesso. La destinazione dei fabbricati della seconda categoria era militare e il loro numero aumentò dopo il 1210, quando i Sangimignanesi, acquisito Castelvecchio, ne costruirono alcuni a ridosso della cinta muraria, lato sud, verso il territorio dei Volterrani.

La terza categoria comprende i fabbricati senza apertura a livello strada, ma all'altezza del primo piano o piano superiore, con scala esterna in legno da poter ritirare in caso di pericolo. Sono le torri e i bastioni collocati in posizioni strategiche. Alla quarta e ultima categoria appartengono i fabbricati d'interesse pubblico, ossia a disposizione di tutti gli abitanti di Castelvecchio. Sono la chiesa, realizzata in modo del tutto particolare, da prendere in esame nella trattazione definita "arte", l'annessa sagrestia con l'abitazione del canonico, il magazzino dei cereali o cànua, il deposito dell'acqua, i due mulini.

Lo stile architettonico accomuna i fabbricati di Castelvecchio, a qualunque categoria appartengano, per il numero limitato di finestre. Nessun fabbricato, infatti, ha finestre al piano terra, mentre una sola finestra per locale, stretta e lunga, è al secondo piano, sia nelle abitazioni civili sia nelle militari. Fanno eccezione i bastioni settentrionale e meridionale che hanno delle piccole aperture o punti di osservazione oltre le finestre principali. Il motivo di tale limitazione è la sicurezza e la facilità di difesa in occasione di un attacco nemico. Non bisogna dimenticare che l'insediamento di Castelvecchio ha svolto per secoli la funzione di cittadella fortificata con un adeguato apparato difensivo e chi vi abitava, civile o militare che fosse, doveva proteggersi contro i nemici, non tanto ipotetici. Interessante notare che, insieme all'estetica, si rileva attualmente anche la destinazione dei fabbricati e il tutto costituisce una irripetibile unica testimonianza su una tradizione culturale.