Arte

La più rilevante manifestazione d'arte riscontrabile a Castelvecchio è l'affresco absidale della chiesa, di cui rimangono i resti, purtroppo poco leggibili. Al riguardo un illustre storico dell'arte ebbe a dichiarare alcuni anni fa: “L'opera raffigura Dio Padre entro una nicchia e probabilmente alcuni Apostoli. Sono soprattutto visibili parte delle teste di tre Santi, il fregio con girari vegetali e una testina, nonché la sinopia del Dio Padre. Si tratta di importanti resti di pittura senese della seconda metà del Duecento, già a conoscenza delle novità cimabuesche.” Tenuto conto delle   vicende storiche di Castelvecchio, l'affresco sarebbe stato realizzato nel 1277, anno in cui gli abitanti di Castelvecchio, probabili committenti dell'opera, non ebbero più l'onere del “fodrum” (tributo dovuto al vescovo) e, pertanto, una maggiore disponibilità economica.

La realizzazione dell'affresco absidale dimostra, non solo la fede religiosa degli abitanti di Castelvecchio, ma la loro predisposizione al bello. Tanto è vero che vi sono altre testimonianze di una certa sensibilità artistica, come la raffinatezza della facciata e dell'abside della chiesa che presenta caratteristiche, forse uniche, da non ignorare. Alcuni studiosi, soci del Gruppo Storico Castelvecchio, hanno rilevato, sulle pareti della stessa chiesa, dei segni che provano il livello di civiltà, collegato alla citata sensibilità artistica degli abitanti di Castelvecchio.

Il primo segno, posto su una pietra della facciata della chiesa, è una croce a braccia uguali delimitata da un semicerchio, probabile “firma” di uno scalpellino che ha voluto lasciare traccia della sua abilità operativa. Per inciso la stessa probabile “firma” risulta su una pietra della Santa Casa di Loreto che, guarda caso, si trova sulla stessa identica latitudine di 43° 26' della chiesa di Castelvecchio.  


Il secondo segno, posto su due pietre della parete laterale della chiesa, con esposizione a mezzogiorno, sembra essere una particolare meridiana che ha una suddivisione del tempo basata sulla doppia ora, già presente in antichissime civiltà come quelle babilonse, cinese, egizia, greca.
Manifestazioni di aspirazioni al bello o di embrionale sensibilità artistica potrebbero essere: la lavorazione a scalpello di una roccia trasformata nel largo gradino d'invito di una scala; l'accurata scalpellatura della porta d'ingresso nella “casa del castellano”; la perfezione degli archi a sesto ribassato nelle finestre della torre occidentale; il gusto con cui venivano scelti i contenitori in ceramica di uso abituale.

Sono tutte manifestazioni che, separatamente, passano quasi inosservate, ma viste nel loro insieme confermano l'ipotesi di una diffusa predisposizione artistica degli abitanti di Castelvecchio.